Il Giorno 5 Settembre alle ore 18:30, si è svolta Reggio Calabria la tappa del “Generazione Z Tour”.
A cura della Associazione New Deal Lab in collaborazione con il Modavi Onlus.
Focus dell’evento è stata l ’analisi dei contenuti della terza puntata della serie di Netflix “13 reason why”.
La puntata era incentrata sul rapporto fra percezione del sé e ricerca dell’accettazione sociale, sintetizzabile nel c.d. “Body Shaming”.
In considerazione della specificità del tema affrontato è stato chiesto l’ausilio dello Psicologo Dott. Santo
Cambareri il quale è riuscito a coordinare il gruppo di lavoro ed approfondire le molteplici sfaccettature
connesse all’evoluzione della suddetta pratica.
La Metodologia utilizzata durante l’incontro è stata sviluppata secondo più fasi.
Una fase preparatoria e di diffusione preliminare della conoscenza, durante la quale i partecipanti hanno acquisito informazioni di base sul body shaming e sui contenuti di “13 reason why”.
Successivamente, il target group ha potuto esprimere tutte le sensazioni maturate durante la visione del filmato su delle schede di analisi appositamente progettate e somministrate in occasione dell’evento.
La terza fase della metodologia è identificabile nello scambio di considerazioni controllato dallo Psicologo e dai facilitatori.
Al termine della puntata, lo psicologo ha tracciato un quadro generale sul problema del body shaming in modo tale da fornire ai ragazzi più spunti: quelli emersi dalla puntata, ma anche quelli tecnici di una figura professionale che ne ha studiato le caratteristiche.
La tematica ha molto appassionato i partecipanti. Tant’è che fin dalla fine della proiezione si è acceso velocemente il dibattito fatto sia di domande di chiarimento sul problema di body shaming sia di testimonianze di vita reale in cui si è toccato con mano tale problema.
La fase di analisi dei fenomeni sociali si conferma sempre correlata alla sfera emotivo-esperienziale, come
confermato dai racconti dei partecipanti.
I quali, nella maggior parte dei casi, hanno accostato all’analisi dei fenomeni sociali dei racconti di vita vissuta, ricordando come da piccoli siano stati derisi per il loro aspetto fisico, per il loro modo di vestire e di come sia stato per loro difficile superare quel momento. La sensazione di non essere accettati.
A ciò si aggiunga che la discussione ha portato alcuni dei partecipanti a denunciare episodi nei quali hanno
visto subire da persone a loro vicine atti di body shaming e di come davanti a questo siano rimasti
impotenti per paura, pur riconoscendo il danno che stava subendo quella persona.
La fase colloquiale ed esperienziale è stata anticamera di un question time coordinato dallo Psicologo,
caratterizzato da quesiti incentrati sul come fare a reagire quando si è vittima di derisione e di scherno per
il proprio aspetto fisico. Come fare ad aiutare le vittime silenziose di tale “violenza” e come fare a superare a posteriori il ricordo di quei momenti. Le risposte dello Psicologo hanno consentito di tracciare una linea comportamentale da tenere con se stessi e con gli altri al verificarsi delle ipotesi di body shaming.
Fattore chiave per il contrasto al fenomeno e la riconquista del sé è identificabile nella capacità di riuscire a parlare, nel confronto e nel portare in superficie il problema senza chiudersi in se stessi.
Questa prima fase di elaborazione è molto complessa, ed è importante avvicinarsi alla vittima di body shaming nelle piccole azioni quotidiane. Ricostruire una centralità della figura, dando di nuovo importanza a sé stessi.
L’incontro si è infine concluso con le parole dello psicologo:
“Chi addita le persone per avere un corpo imperfetto è un perdente.Chi nutre la fiducia in se stesso, chi accetta le imperfezioni, chi guarda dentro l’anima e tifa per sé e per l’altro è un vincente.La perfezione non esiste e il bello si cela nella diversità e nell’imperfezione, in quello che alcuni potrebbero considerare brutto e che altri vorrebbero modificare: il segreto della bellezza è racchiuso nella capacità di distinzione.”
© Copyright 2019-2021 MODAVI Onlus
Finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Legislativo ai sensi dell'Articolo 72 del Decreto Legislativo 7 Luglio 2017, n.117
Lascia un commento